Aprire un negozio? E’ ormai diventata una mission impossible. Confesercenti punta sul credito e formazione.

Aprire un negozio? E’ ormai diventata una mission impossible. Caro-vita, rallentamento dei consumi e concorrenza della grande distribuzione e del web non accelerano solo le chiusure di imprese nel commercio, ma fanno crollare anche le “nascite”. Per la fine del 2023 si stima che avranno tirato su il bandone per la prima volta in Italia solo poco più di 20mila attività nel comparto, l’8% in meno del 2022 (il numero più basso degli ultimi dieci anni): nel 2013 gli avviamenti erano stati oltre 44mila, più del doppio. A comunicarlo è l’Osservatorio di Confesercenti nazionale, sulla base di elaborazioni dei dati camerali.

Iscrizioni 2013, 2022 e stima 2023, commercio al dettaglio in Italia e in Toscana
2013 2022 2023 Var 2023 su 2022 Var 2023 su 2013
Ass. % Ass. %
Toscana 2.759 1.444 1.326 -118 -8% -1.433 -52%
ITALIA 44.814 22.608 20749 -1.859 -8% -24.065 -54%

Ma veniamo ai dati della provincia di Pistoia. Abbiamo preso in considerazione, grazie ai numeri forniti dalla Camera di Commercio di Pistoia e Prato, il commercio del settore alimentare, carburanti, abbigliamento e calzature, alloggi, ristorazione e bar. I risultati prendono in esame le iscrizioni fatte nel 2013, nel 2022 e (a differenza dei dati nazionali e regionali, dei quali è stata fatta sopra una previsione al 31 dicembre) i numeri effettivi registrati nei primi 9 mesi del corrente anno.

Iscrizione settori variazione  2023 (considerando i primi 9 mesi) sul 2013
2013 2022 2023 dal 1 gennaio al 30 settembre assoluto %
commercio al dettaglio settore alimentare 21 13 16 -5 -23,81
commercio al dettaglio carburanti 1 0 0 -1 -100,00
commercio al dettaglio abbigliamento, calzature accessori 30 7 5 -25 -83,33
commercio al dettaglio ambulante 81 19 19 -62 -76,54
commercio al dettaglio corripondenza o via internet 20 44 37 17 85,00
alloggio (alberghi – alloggi vacanze – aree campeggio) 13 4 9 -4 -30,77
Ristorazione 52 37 14 -38 -73,08
Bar e altri servizi simili 41 20 15 -26 -63,41
totali 259 144 115 -144 -55,60

 

Si nota subito come la crisi di denatalità abbia ridotto il tessuto commerciale e che, senza un’inversione di tendenza, questa è destinata ad aumentare sensibilmente. Il crollo delle nascite riguarda quasi tutte le tipologie di commercio in sede fissa e pubblici esercizi, sia paragonando il 2022 ai primi nove mesi del 2023, sia (a maggior ragione) facendo riferimento al 2013. Cali particolarmente rilevanti si registrano per i negozi di articoli di abbigliamento, calzature e accessori (-83% e -25 nuove aperture rispetto al 2013), commercio ambulante (-76%, -62), la ristorazione (-73%, -38). In quest’ultimo caso si noti anche il drastico stop registrato in questi primi 9 mesi del 2023 se confrontati con il 2022, con sole 14 nuove aperture a fronte delle 37 totali dello scorso anno (e non sarà certo possibile recuperare tale gap negli ultimi tre mesi dell’anno in corso). Male anche bar, gestori di carburanti e settore alimentare. Tra le attività del commercio, le nascite di imprese aumentano solo nel segmento internet, che vede esplodere le iscrizioni rispetto a 10 anni fa (37 nei primi nove mesi del 2023, l’85% in più di tutto l’anno 2013, quando si fermarono a 20).

«Meno presenza di negozi – commenta il vicedirettore provinciale di Confesercenti Stefano Giachetti – porta inevitabilmente a meno socialità, meno sicurezza, più degrado, con un grave impatto non solo sul settore del commercio, ma anche sull’offerta di servizi ai cittadini. Per cercare di invertire la tendenza a livello locale stiamo lavorando sull’assistenza creditizia e su un progetto di formazione, a oggi in cantiere, per aspiranti imprenditori. Confesercenti Pistoia si è convenzionata recentemente con la Cassa del Microcredito Spa, intermediario finanziario specializzato nella concessione di piccoli finanziamenti. Lo strumento è particolarmente appropriato per le attività in fase di start-up, per le quali sono previsti anche servizi di assistenza e monitoraggio che aiuteranno l’aspirante imprenditore a costruire il proprio progetto e a valutare nel tempo l’efficacia della sua realizzazione. L’importo massimo finanziabile è stabilito in 40.000 euro».

Dalle ultime rilevazioni Istat di novembre sul clima di fiducia, emerge infine che il sentiment per il commercio tradizionale mostra un leggero recupero, un flebile spiraglio di buon auspicio con il Natale alle porte, che rappresenta da sempre il periodo più importante dell’anno per i negozi. Sul fronte dei consumatori si segnala un lento miglioramento, anche se caro vita (l’inflazione è comunque finalmente in fase di “rientro”) e alti tassi di interesse continuano a pesare sui portafogli delle famiglie e sulle imprese. «Ma – conclude Giachetti – è sempre bene ricordare che se vive il commercio, vive anche la città».