ASSOLAVAGGISTI CONTRO IL DILAGANTE ABUSIVISMO NEL SETTORE

La presidente Innocenti: «Sindaci vigilino sul territorio, una Scia non può essere sufficiente per avviare un’attività»

Dilagante abusivismo nel nostro territorio nel settore del car wash: per questo Assolavaggisti Confesercenti ha scritto una lettera a tutte le amministrazioni comunali della provincia di Pistoia per chiedere una maggiore attenzione su questi preoccupanti aspetti.

 

«Il tema dell’abusivismo – dice la presidente provinciale e nazionale di Assolavaggisti Roberta Innocenti, titolare di un impianto a Buggiano, aperto dalla famiglia nel 1978 e in cui lei è impegnata fin dal 1990 – sta determinando grande preoccupazione nella nostra categoria. Da anni l’associazione è impegnata a combattere questo fenomeno che ormai si è esteso anche nel nostro territorio, dove sono sorti in maniera esponenziale lavaggi “artigianali”, spesso posti sotto palazzi o allinterno di distributori sprovvisti di gestore».

 

Si pensi che in Italia i lavaggi regolari (ovvero in possesso dell’Aua, Autorizzazione unica ambientale) sono 12.000, con un’occupazione di circa 50mila persone. Ma a fronte di questi ve ne sono altri 10mila irregolari, privi di Aua come previsto dal decreto legge 152/2006, che definisce gli scarichi degli autolavaggi acque reflue industriali e come tali devono essere trattate, ossia depurate, e non versate nelle fognature pubbliche (come inevitabilmente accade in queste circostanze), in quanto contenenti oli minerali, sostanze chimiche e particelle di vernice che si possono staccare dalle auto, oltre alla presenza di altre sostanze come tensioattivi, prodotti chimici, detergenti e altri prodotti inquinanti, anche derivanti da acque meteoriche di prima pioggia e di lavaggio delle aree. Inoltre in questo tipo di autolavaggi viene spesso utilizzata l’acqua potabile, sebbene in Toscana ne sia vietato l’utilizzo per tale scopo dalla legge regionale 29 del 2008.

«A questi elementi già di per sé gravi – dice ancora Innocenti – si aggiunge il fatto che in questi piccoli lavaggi spesso non sono osservate le norme relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro, o manodopera straniera talvolta senza permesso di soggiorno, con turni lavorativi massacranti sette giorni su sette e senza un adeguato contratto. Si stima, a livello nazionale, un esercito tra i 15 e i 20mila lavoratori irregolari, con una evasione contributiva stimata in decine di milioni di euro lanno. Inoltre è emerso in varie occasioni durante le indagini dei carabinieri che questo fenomeno è gestito come una vera e propria organizzazione criminale facente capo a dei caporali”, che controllano più di un impianto dove vengono applicate tariffe così basse da rendere evidente il non totale rispetto delle leggi in materia di tutela dei lavoratori, sicurezza, ambiente e fisco».

Per questo Assolavaggisti Confesercenti chiede alle autorità competenti, in particolar modo ai sindaci, una attenta vigilanza sul loro territorio affinché vengano rispettate tutte le normative in essere e quindi che lattività di autolavaggio sia vincolata al rilascio preventivo dellAua e non che possano essere in alcun modo autorizzate con una semplice Scia.