Si è svolta lo scorso 18 settembre, presso la sede di Montecatini Terme della Confesercenti Pistoia, un’importante riunione del sindacato lavaggisti di Confesercenti Toscana.
La riunione è stata presieduta dal Presidente Regionale di Assolavaggisti Roberta Innocenti che ha illustrato la situazione attuale che prevede un autunno molto complicato per le imprese del lavaggio auto, che debbono confrontarsi, in uno scenario di forti rincari energetici anche con le tante peculiarità- e limiti- di un settore che opera in un regime che da una parte è molto regolato e dall’altro lascia aperte le maglie per un abusivismo dilagante che opera in assenza di controlli e senza rispettare norme ambientali essenziali. Si tratta di piccoli lavaggi artigiani, circa dieci mila, collocati nelle aree urbane delle città, vengono autorizzati con la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), che si ottiene con moduli in semplice autocertificazione inoltrati al Comune interessato e possono operare utilizzando acqua potabile. Un colpevole sperpero di una risorsa straordinariamente indispensabile, con un’ulteriore conseguenza negativa se si aggiunge che questa ingente quantità di acqua potabile, una volta usata per il lavaggio delle auto, rischia di riversarsi, senza adeguate strutture di recupero, depurazione e smaltimento delle acque, nelle fogne pubbliche degli stessi edifici. Per contrastare questo fenomeno l’associazione si è mossa a livello nazionale inviando una lettera al Ministro della transizione ecologica Cingolani ma a causa della caduta del governo è rimasta in stand by e per questo verrà riproposta all’attenzione del nuovo governo. A livello locale l’associazione ha inviato una pec all’amministrazione comunale di Montecatini Terme invitandola a verificare che i lavaggi sorti negli ultimi tempi siano in possesso di tutti i requisiti e rispettino la normativa vigente. Per questo Innocenti chiede ad ognuno dei presenti di evidenziare le situazioni di Lavaggi Irregolari o sospetti tali nelle proprie vicinanze; si dichiara pronta ad intervenire mediante segnalazioni pronte e puntuali agli enti preposti.
Nel corso dell’incontro è intervento il socio Sebastiano Giusti che ha illustrato la relazione fatta dalla geometra Paola Turi da lui stesso incaricata dove viene ampiamente illustrato il quadro normativo di riferimento per il settore dell’autolavaggio. Sulla base di questo i presenti affrontano quindi il tema dello sviluppo di una possibile “certificazione” di qualità; Roberta spiega nel dettaglio la proposta e l’attività effettuata da Federlavaggi, associazione che non rappresenta i lavaggisti ma solamente alcuni costruttori di lavaggi e non tutti . Proprio per tale motivo questa Certificazione appare faziosa e imparziale; inoltre tutti i presenti concordano sul ritenere necessaria una “certificazione” generale di settore che non abbia natura prettamente commerciale, ma o che nasca da un Ente terzo in modo autonomo e generale, oppure che provenga proprio dalla ns Associazione stessa, in quanto quindi strutturata sulle dinamiche che noi conosciamo anche meglio di chi ci vende gli strumenti per lavorare, ma che non lavora tutti i giorni con noi.
Si ribadisce che Assolavaggisti è attualmente in Italia l’unica associazione di categoria.
Inoltre sarebbe auspicabile in un futuro la creazione di un albo specifico per il settore come vi è già per i meccanici e carrozzieri, categorie fra le altre cose che appartengono al nostro stesso macro codice Ateco ossia 45.2; Il raggiungimento di tale obbiettivo permetterebbe a tutta la categoria di assumere una qualifica professionale che contribuirebbe ad arginare il fenomeno dei lavaggi irregolari e ad accrescere gli utili. A questo proposito Giusti affronta il tema del “prezzo congruo” per lavare le auto sia in self che in servito con operatore e rileva, anche mediante documentazione storica, che i prezzi dei nostri servizi sono rimasti troppo fermi. Al momento la questione dei lavaggi irregolari crea ulteriore problemi all’allineamento dei prezzi Pertanto, continua Giusti, risulta necessario una riforma del settore a livello proprio del sistema autorizzatorio che ci allinei a quei “mestieri” operanti nel settore delle riparazione e della manutenzione degli autoveicoli che il legislatore ha invece normato definendone requisiti morali e professionali. Da un’analisi attenta si può riscontrare come l’investimento di un’area lavaggio risulta non inferiore a quello di chi avvia un’autofficina, una carrozzeria o un gommista; ugualmente il numero degli autolavaggi risulta di molto inferiore a quello degli altri servizi, il che non spiega come questi riescano a lavorare dalle 35€/h oltre iva in su, mentre noi non riusciamo ad arrivare neanche a 10€/h; e si che il costo del personale collocato a € 15€/h risulta di molto poco inferiore a quello degli altri operatori. Indagini approfondite rilevano che proprio i requisiti professionali costituiscono una “barriera” selettiva importante all’apertura di autofficine, carrozzerie e gommisti, in quanto il legislatore considerava necessario che il resp tecnico avesse un livello di conoscenza teorica o di esperienza pratica minimo, al contrario dell’operatore lavaggista per il quale invece niente è richiesto. Noi riteniamo invece che il progredire della tecnologia sia negli autolavaggi che nelle auto, il diverso livello di servizi offerti e offribili, pensiamo al “detailing”, abbiano ormai elevato il lavaggista al livello degli altri “mestieri” e quindi meritevole di pari trattamento. Aggiunge Roberta che in effetti il settore necessita di un “inquadramento professionale” ben più forte, o si arriva ad un allineamento come appena detto o si arriva ad un Albo Professionale vero e proprio, i tempi sono ormai maturi.
I presenti si salutano dandosi appuntamento sia a livello locale territoriale che a Fiera OIL&NONOIL a Verona il prossimo 18/11/2022 dove l’associazione sarà presente con un proprio stand e alle ore 10,30 con un convegno su questi temi