“APERTI PER NON CHIUDERE PIÙ”: FIEPET-CONFESERCENTI SI MOBILITA PER LA RIAPERTURA DEFINITIVA DI RISTORANTI E BAR

“Aperti per non chiudere più”. È lo slogan che scandisce la campagna unitaria lanciata da Fiepet-Confesercenti in concomitanza con il Primo Maggio, festa del lavoro.

L’associazione di categoria, che rappresenta i pubblici esercizi, intende così mobilitare anche l’opinione pubblica del territorio pistoiese sulla necessità di una ripartenza totale e definitiva dell’attività del settore e, più in generale, sulla necessità di una diversa gestione della pandemia, che non passi più dalle chiusure dei locali, ma che vada a colpire il pericolo dei contagi là dove realmente è.

Nelle locandine alcune immagini provocatorie: l’interno di un locale con il servizio al tavolo e assembramenti in spazi pubblici. Poi, la domanda: “Dove ti senti più sicuro?”

Con le sue disposizioni, ormai da oltre un anno lo Stato ha messo fuori legge i pubblici esercizi, che pure sono gli unici a poter garantire la somministrazione in piena sicurezza, con clienti controllati e controllabili e nel pieno rispetto dei protocolli vigenti. Ma chiudendo ha aperto la strada alla rete dell’illegalità fuori da ogni controllo. E gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.

La categoria è vittima di un accanimento senza senso, che sta esaperando gli operatori pistoiesi. Prendiamo distanza dalle azioni di protesta violente e contro la legge che si sono succedute in queste settimane, ma non dalle ragioni che le hanno ispirate. Per questo motivo, tenendo fede al senso di responsabilità e al principio di muoverci sempre dentro la legalità, continuamo ad aumentare la nostra attività sindacale nei confonti di tutti i decisori istituzionali, a livello territoriale come nazionale, affinchè si facciano carico delle nostre richieste per una riapertura totale e definitiva dei pubblici esercizi, indipendentemente dalle fasce di colore. Puntando anche al superamento del concetto di “coprifuoco” o, in stretto subordine, almeno al suo prolungamento alla mezzanotte. Siamo in buona compagnia nel chiederlo, visto che sia Anci che la Conferenza delle Regioni e Province autonome si sono espresse favorevolmente in questa direzione.