Estetica e wellness: Confesercenti Immagine e Benessere, comparto torna ai livelli pre-covid

Un comparto da 8,5 miliardi di fatturato l’anno, che dà lavoro a 158mila imprese e 545mila occupati. L’estetica e il benessere ripartono. Dopo la crisi innescata dal Covid – che ha ridotto del 50% il fatturato nel 2020 – hairstylist, barberie, nailist, make-up artist e i centri estetica e benessere hanno recuperato il terreno perduto, chiudendo il 2022 con un sostanziale ritorno ai livelli del 2019. Ma la ripresa non cancella i problemi storici, dall’abusivismo dilagante alle difficoltà della formazione, fino alla carenza di lavoratori.

È quanto emerge dal convegno “Antiche professioni e nuove opportunità”, organizzato da Confesercenti Immagine e Benessere, il sindacato italiano delle professioni dell’estetica e del wellness.

La statistica di Confesercenti nazionale “I servizi degli acconciatori, manicure e pedicure sono svolti per l’83% da imprenditori individuali e liberi professionisti, percentuale pari al 68% per i Centri di bellezza dove tra le forme giuridiche scelte risulta rilevante anche la società a responsabilità limitata”.

Come evidenziato nella nostra convention provinciale  del 18 aprile u.s. in provincia di Pistoia i dati vedono una sensibile tenuta con un modesto +0,2% di attività nel settore dei parrucchieri e istituti di bellezza passando da 881 il 31.12.2019 a  883 al 31.12.2022.

Dati positivi, che dimostrano la dinamicità del comparto, purtroppo frenata dal fenomeno dell’abusivismo che, spesso, opera nella dimensione ‘domiciliare’, sfuggendo così quindi alla maggior parte dei controlli, e dall’ormai endemica carenza di addetti qualificati.

Dopo il periodo pandemico vissuto con tanta incertezza e molteplici dubbi ci ritroviamo finalmente fuori dal tunnel con certezze di ritorno alla normalità”, commenta la Presidente provinciale di Confesercenti di Immagine e Benessere Luana Grazzini. “Se fino a ieri il problema lavoro era dovuto ad una mancanza di clientela per ovvi motivi, oggi è reperire collaboratori qualificati per poter riuscire a soddisfare la domanda. Bisogna fare di più cercando di abbassare il costo del lavoro. Una battaglia che stiamo portando avanti, da anni, nelle sedi opportune così come, tra le altre, l’abbassamento delle aliquote Iva per il nostro comparto”.