MERCATO DI PISTOIA, TRA IMPEGNI DISATTESI E NECESSITA’ DI USCIRE DALLA PRECARIETA’

ANVA Confesercenti si è confrontata con la presidenza provinciale dell’Associazione, nell’occasione allargata ad altri operatori, per discutere in merito al recente provvedimento del Comune di Pistoia che ha prorogato l’assetto provvisorio del mercato fino ad adozione di nuovo piano del commercio su aree pubbliche.
Nel corso dell’assemblea è stato ribadito, da parte degli operatori, il malcontento e la contrarietà verso un provvedimento che ha disatteso quelli che sono stati gli impegni iniziali assunti e addirittura sottoscritti al momento dell’assegnazione di posteggio derivante dall’esigenza di applicazione dell’emergenza da parte dell’Amministrazione Comunale, ribaditi poi nel corso degli incontri avvenuti durante la pandemia. Appaiono quindi contraddittorie e strumentali le motivazioni di questa proroga così come affermate nell’ordinanza a firma del Sindaco.
Sono state altresì discusse e confermate imprescindibili interventi da porre in essere per la riqualificazione del mercato. A differenza di quanto affermato sulla stampa dal Comune, ANVA si è fatta promotrice di proposte in merito già prima dell’inizio dello stato di emergenza. Anche nei recenti comunicati, ANVA non si è limitata a dire “il mercato deve tornare come prima”, ma ha ribadito la necessità di discutere celermente con il Comune per porre in essere tutta una serie di interventi necessari per risollevare le sorti del mercato e invertire la tendenza della dequalificazione.
Tra le altre cose, inoltre, gli operatori chiedono quanto già fatto presente da ANVA ovvero, interventi importanti per il pagamento del suolo pubblico, data anche la difficoltà vissuta tutt’oggi dal commercio su area pubblica. Se si vuole che il mercato rimanga in assetto di “emergenza”, anche il suolo pubblico deve essere gestito in tal contesto.
Per tutto quanto sopra si conferma da parte della categoria uno stato di mobilitazione per la quale seguiranno iniziative specifiche di concerto con gli operatori. Risulta inaccettabile prorogare un assetto provvisorio a data da destinarsi. Le aziende hanno bisogno di certezze e queste devono essere acquisite subito.