Sabato 4 gennaio partono i saldi invernali. Le aspettative di Confesercenti e l’indagine Swg

L’anno nuovo parte con lo sconto. Da sabato 4 gennaio, infatti, prenderanno il via i saldi invernali, primo grande appuntamento commerciale del 2020. Oltre 4 italiani su 10 (per la precisione il 41 per cento) ha già programmato di approfittare dei saldi per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto di 168 euro a persona. È quanto emerge da un’indagine previsionale condotta da Swg per Confesercenti.

Sul risultato pesa, in primo luogo, un meteo invernale più mite del solito, registrato anche nella nostra provincia. Ma anche la concorrenza all’evento saldi da parte di promozioni prenatalizie cui sono stati sottoposti i consumatori, a partire proprio da un Black Friday particolarmente ‘ravvicinato’, a meno di un mese dal Natale.

Confesercenti ha ampiamente discusso, in questi anni, per arrivare a una data unica su tutto il territorio nazionale e l’ha ottenuta; però l’inizio dei saldi invernali a ridosso del Natale e a pochi giorni dall’arrivo del vero freddo, rappresenta una beffa. Oggi, la maggior parte delle persone preferisce aspettare l’inizio dei saldi per acquistare capi pesanti e di maggior impatto sul budget familiare, limitandosi ad acquistare accessori e piccoli gadget nel periodo natalizio, ciò a discapito e danno del fatturato delle imprese del settore.

Come Confesercenti sosteniamo, ormai da molti anni, che una data di inizio delle vendite di fine stagione così ravvicinata alle festività natalizie sia penalizzante per le imprese del settore.  La nostra proposta è far partire i saldi realmente a fine stagione e con una durata limitata.

Nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi rimangono un evento legato soprattutto ai negozi di vicinato (ben presenti anche nel nostro territorio), scelti dai consumatori 8 volte su 10. Quest’anno, in cima ai desideri dei clienti ci sono le scarpe: è la spesa prevista dal 47% di chi ha già deciso di comprare. Seguono prodotti di maglieria (45%), capispalla (27%), capi di camiceria (26%), magliette e intimo (entrambi al 22%). Ma c’è anche un 15% in cerca di borse e un 12% di altri accessori, dalle sciarpe alle cinture.