La proposta di Confesercenti alle imprese del territorio
Uno degli obiettivi principali delle iniziative di Confesercenti sul territorio è quello di ridurre la pressione fiscale alle imprese. S’impone un cambiamento radicale, perché i margini di utile delle imprese – almeno quelle che hanno resistito alla crisi – sono sempre più ridotti.
Centinaia di attività, anche nel territorio pistoiese, hanno infatti chiuso la saracinesca. Molte sono alle prese con rateizzazioni di contributi Inps e imposte dirette e indirette all’Agenzia delle entrate, oltre alla crescente difficoltà di far fronte agli impegni finanziari assunti per l’accesso al credito.
Senza ridurre la pressione fiscale non c’è possibilità di crescita e di nuova occupazione. Il tema è centrale, di interesse nazionale e locale. Il versante delle imposte locali è molto significativo. La Tari sta diventando uno dei principali introiti per le finanze comunali. Tari e Cosap vedono Comuni limitrofi applicare tariffe differenziate che ledono il principio della concorrenza e la competitività di imprese analoghe vicine tra loro. Questa situazione – tanto assurda quanto incredibilmente vera – evidenzia differenze che sulla Tari arrivano, ad esempio per attività di bar, anche al 68 per cento.
E’ poi inaccettabile da parte di Alia ripartire il non riscosso a chi paga regolarmente: si recuperi il gettito mancante in altro modo. La stessa raccolta differenziata può contribuire al recupero del non riscosso e Confesercenti ritiene che questa non debba costare di più, anzi al contrario l’utente andrebbe premiato riducendo la tariffa.
Questo sistema non può andare avanti così. Bisogna cambiarlo e non può avere ricadute negative sull’economia locale con aumenti a pioggia. Oggi l’attenzione ad ambiente, clima, sprechi alimentari sono temi molto importanti per il futuro del pianeta, delle imprese e dei cittadini.
Confesercenti avanza quindi una domanda-proposta alle amministrazioni comunali del territorio: se le imprese che dispongono di prodotti alimentari, anche giornalieri, non utilizzati, li mettessero in donazione, i Comuni sarebbero disposti ad applicare una riduzione della Tari? I titolari di ristoranti, negozi, bar, laboratori, operatori del settore alimentare, donando il non consumato giornaliero per il “riuso” dimostrerebbero solidarietà e cultura ambientale che potrebbe crescere con l’incentivo della riduzione proporzionata della tassa sui rifiuti.
Sarà pertanto impegno della Confesercenti chiedere ai Comuni un serio e costruttivo confronto sul forte peso fiscale che grava sulle attività economiche e su efficaci e innovative azioni di cambiamento del rapporto istituzione/imprese/consumatori.