CANONE OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO DA RIVEDERE O CHIUDERANNO MOLTE ATTIVITA’ AMBULANTI

L’allarme lanciato da Anva: “A Pistoia importi addirittura maggiorati”

 

Pistoia, 29 aprile 2022 – Già nelle settimane scorse Anva Confesercenti si è fatta portatrice della voce della categoria degli ambulanti chiedendo alle amministrazioni comunali del nostro territorio interventi urgenti sul pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico.

«Un intervento – sottolinea Michele Merola per conto dell’associazione – che ribadiamo ancora una volta necessario, stante la grave situazione economica vissuta oggi dalle imprese, con una crisi evidente dei consumi acuita dalla guerra in Ucraina e del caro bollette, senza dimenticare che la pandemia sta allentando la sua morsa, ma non è ancora stata definitivamente sconfitta. Molte imprese che esercitano nei comuni della provincia di Pistoia ci hanno comunicato che a fronte di mancati interventi in proposito, si vedranno costretti a chiudere la propria attività».

Tra i vari mercati, in questi giorni è arrivata la richiesta di pagamento del suolo pubblico dal Comune di Pistoia, con importi che ci risultano addirittura maggiorati rispetto al passato, tenendo conto anche dell’esonero deciso dal Governo nei primi tre mesi del corrente anno.

«Rinnoviamo ancora una volta l’appello al sindaco Alessandro Tomasi, certi che farà il possibile, di venire incontro alle imprese e intervenire sulle rate già determinate e di imminente scadenza per un mercato ancora in assetto di emergenza», dice Merola.

Altre amministrazioni si sono già mosse in tal senso con annullamenti o con riduzioni anche rapportate all’applicazione del canone unico patrimoniale (vedi ad esempio il Comune di Montecatini Terme).

Anva è consapevole che l’azzeramento della tassa diventa difficile per l’introduzione del canone unico, che riunisce il suolo pubblico alla tariffa dei rifiuti nel caso di occupazioni temporanee.  Occorre però un chiaro segnale per gli operatori, alle prese con una crisi economica senza precedenti, che si sono visti azzerare i fatturati per mesi e che ancora oggi sono ben lontani dai livelli di vendita del periodo pre Covid.