LE CATEGORIE “DIMENTICATE”

Vi sono alcune categorie economiche “letteralmente” dimenticate dai provvedimenti Governativi. Attività che hanno dovuto chiudere fin dall’inizio del lockdown e, ad oggi, sono ancora ferme al “palo” senza misure di sostegno concrete. Confesercenti Pistoia si è data molto da fare affinché a livello nazionale si ponesse rimedio con urgenza all’ingiustizia.

Tra le categorie cosiddette “dimenticate”, vi è senza ombra di dubbio il commercio su area pubblica; in particolare i fieristi. Tali operatori fanno parte della cultura e identità storica italiana. Intorno alle fiere si sono sviluppate negli anni una serie di attività economiche che permettono a migliaia di famiglie di lavorare e che si trovano a reddito zero oramai da inizio marzo, senza possibilità di programmare un futuro che ora più che mai appare molto incerto. I fiersiti, infatti, sono stati tra i primi a dover chiudere nel lockdown dello scorso Marzo e gli ultimi a ripartire. E nel breve frangente in cui si era decretato la loro riapertura, gran parte delle fiere pur sussistendo dei protocolli specifici che ne consentivano lo svolgimento, sono state per volontà di numerose Amministrazioni Comunali annullate per motivi di sicurezza. Da parte di Governo ed Istituzioni la categoria non è mai stata considerata, nessun riferimento specifico è stato mai fatto come se questo comparto non esistesse. Gli operatori delle fiere vivono dei soli incassi determinati dagli eventi a cui partecipano. La stessa cosa vale per la categoria dei giostrai e luna park. Come si può pretendere da operatori che nel corso del 2020 hanno già perso circa l’80% delle proprie giornate di lavoro, tutt’ora ferme, di far fronte alla scadenze relative alla gestione dell’attività? Sono a rischio la vita di centinaia di imprese e la sussistenza economica di intere famiglie.

Dal 23 febbraio a oggi gli operatori del settore del turismo organizzato non hanno percepito alcun indennizzo per la chiusura delle loro attività. Dopo aver perso un anno di lavoro le prospettive per il 2021 anche per il nostro territorio sono altrettanto negative: la situazione per le imprese non è più sostenibile.

La chiusura dei confini con tutti i Paesi extra-Ue, il tampone obbligatorio o la quarantena per le più importanti destinazioni turistiche europee, il blocco dei viaggi di istruzione (che molto incidono sul turismo a Montecatini, soprattutto a Primavera) hanno provocato in media riduzioni del fatturato delle imprese del 90% e stanno generando fallimenti e chiusure delle attività con conseguente perdita di posti di lavoro.

Per prevenire l’imminente collasso della filiera, secondo Confesercenti per agenzie di viaggi e tour operator devono essere previsti i pagamenti dei contributi a fondo perduto (già stanziati), rifinanziamento per le perdite di fatturato, azzeramento tasse fino a giugno 2021, ammortizzatori sociali, incremento del fondo a copertura dei rimborsi ai viaggiatori.

Turismo però non significa solo tour operator e agenzie di viaggio – peraltro molto numerosi in provincia di Pistoia – perché intorno a queste aziende esiste tutto un indotto di lavoratori che da febbraio si sono fermati. Parliamo di guide e accompagnatori, Ncc, e degli agenti di commercio che rappresentano i Tour Operator. C’è da sottolineare che tutta la categoria degli agenti sta soffrendo, ma questa tipologia dal 23 di febbraio è ferma operativamente.

Per queste attività riteniamo indispensabile e urgente che vangano elargiti contributi a fondo perduto per poter compensare le perdite subite. Per questo chiediamo al governo di essere immediatamente inseriti tra i codici Ateco delle attività indennizzate nel decreto ristori.