La crescita delle partite IVA nella nostra provincia. I dati “sorprendenti” fanno emergere vitalità e debolezze

Ha fatto bene Il Tirreno a mettere in evidenza la crescita delle partite IVA nella nostra provincia. I dati “sorprendenti” fanno emergere vitalità e debolezze. L’Osservatorio sulle partite IVA del MEF dice che nel 2021 ne sono state aperte circa 550.000 (+18,2%) rispetto al 2020. Un grande rimbalzo che non coinvolge la sanità, settore certamente non in crisi, che mostra una flessione del 3,6%. Il commercio registra il maggiore numero di partite IVA che sul totale è del 22,8% e del 34,2% sul 2020. Il 48,4% è stato avviato da giovani fino a 35 anni. Il 18% degli avvianti è nato all’estero. Il 43,5 delle nuove partite IVA ha aderito al regime fiscale forfettario. C’è molto da riflettere come ha sottolineato Gioffredi della CGIL. Non tutto è ora quello che luccica. Sarebbe sbagliato però non sottolineare la voglia di uscire dalle tenebre. La pandemia ha fatto piazza pulita di vecchie certezze ed impone il cambiamento. Ormai è evidente chi ha resistito alla pandemia e chi purtroppo non ci è riuscito o non ci riuscirà. Il PIL nazionale nel 2021 è cresciuto oltre il  6%, ma non per il commercio che registra ancora un meno 27% rispetto a prima del Covid. Il turismo in particolare ha subito e subisce tremende mazzate. Calo dei consumi, aumento vertiginoso delle bollette, norme penalizzanti rispetto alla concorrenza mettono ancora a rischio migliaia di imprese. Il terziario è frammentato e indebolito. E’ reale il pericolo di distruggere valore e destrutturare il mercato. Molte partite IVA, animate dalla volontà di fare, oggi però fanno “lavoretti”. Tante partite IVA non significano crescita strutturale dell’economia e del terziario. Sono necessarie imprese che vogliono riposizionarsi con investimenti e con il digitale, riqualificare il personale, assumere giovani, coniugando innovazione e socialità. Occorre la rigenerazione urbana che non significa restaurare qualche edificio di valore storico e architettonico, quanto rendere la città smart, green, sostenibile per una diversa economia e un innalzamento della qualità della vita. In questa settimana a Firenze ci sarà Draghi e addirittura il Papa. Si è letto che la Regione proporrà a Draghi di potenziare con il PNRR l’UB GLOBALE Livorno/Pisa, attraverso la multi modalità ferro/gomma/aereo/nave. E’ un obiettivo indispensabile per diventare uno degli snodi europei più efficienti e moderni. Firenze si pone finalmente con una visione aperta al resto della Toscana. Pistoia come s’inserisce in questa strategia di crescita e di futuro? Ci accontentiamo di avere il record delle partite IVA, restando un territorio di mezzo slegato dalle linee di crescita? Oppure, con la definizione di un piano strategico, portiamo in dote le notevoli risorse dei nostri territori?

Pistoia, 21 gennaio 2022                                          Riccardo Bruzzani