FUTURO TERME SCONOSCIUTO, MA CITTA’ E COMMERCIO NECESSITANO SUBITO DI SICUREZZA E DECORO

Montecatini è sempre in cima ai nostri pensieri, nel bene e nel male. La città ha un brand vivo, eppure il futuro delle Terme resta sconosciuto; la sicurezza e il decoro rimangono obiettivi da raggiungere; le Panteraie hanno riaperto grazie all’ingente investimento di imprenditori illuminati che credono in Montecatini, ma è un autogol andare poi sui giornali in assenza di sinergia tra amministrazione e impresa per aspetti burocratici non risolti preliminarmente.

 

Nonostante tutto questo, il turismo nel 2022, esclusi i mesi di gennaio e febbraio, sta “tirando”. Siamo ancora al di sotto del 2019, ma non di tanto. L’estate si prevede buona, l’autunno promette bene. Speriamo che non ci siano nuovi disastri che non dipendono da noi.

 

E’ confermato quindi che gli alberghi costituiscono il vero patrimonio funzionante della città, che porta lavoro anche a ristoranti e bar. Il commercio dei negozi invece è in sofferenza: l’auspicio è che i saldi possano dare una boccata d’ossigeno. Ma, più in generale, occorrono eventi, programmazione, aperture serali, sinergia con gli alberghi per far conoscere ai turisti l’offerta commerciale.

 

Il commercio per avere un futuro ha bisogno più di ogni altro settore di una città all’altezza dei tempi, che sappia affrontare con decisione le questioni della sicurezza e del decoro. Tutte le attività economiche hanno la necessità di far vivere il brand di Montecatini città termale riconosciuta dall’Unesco.

 

Si dirà: occorre un termalismo di nuova generazione. Certamente, il mondo si muove. A Firenze si sta pensando di costruire un numero impressionante di nuove camere per i turisti. Senza la specificità termale Montecatini perde il suo brand. La domanda è: chi costruisce il nuovo termalismo? Tutto il resto sono chiacchiere ripetute da decenni. Questo è il tema da affrontare, partendo da un dossier sulla situazione attuale e su come concretamente uscire da una crisi strutturale non della risorsa, ma dell’offerta.