CHIUSI FINO A NATALE?

Giani ha detto che sarà molto difficile uscire dalla zona rossa, causa criteri secondo i quali occorre una discesa degli indici costante per 15 giorni consecutivi. Ci è voluto un baleno entrarci. Da zona gialla a rossa nello spazio di pochi giorni e non è detto di uscirne neppure a Natale? Dipende dal logaritmo. Certamente la salute prima di tutto. Gli ospedali, i medici, gli infermieri, il personale sanitario devono respirare. Strutture sanitarie  funzionanti sul territorio e assunzioni del personale medico e infermieristico sono la condizione. Bisogna riconoscere che in sei mesi ben poco è stato fatto e si continua a non chiedere i fondi del MES. E’ inconcepibile. Così come l’assenza di controlli dall’estate in poi per il rispetto delle regole. Oggi si ritiene di andare avanti con la zona rossa per un tempo indeterminato, oltre la scadenza dell’ordinanza, in base ai criteri in essere? S’impone una riflessione approfondita da parte del Presidente della Regione e delle forze politiche di maggioranza e di opposizione con il coinvolgimento delle Associazioni imprenditoriali. Siamo stanchi delle contrapposizioni sia tra il Governo e le Regioni, sia tra maggioranze e opposizioni. La guerra al covid impone unità e scelte condivise. Lo esige la credibilità delle Istituzioni e la tenuta della democrazia. La chiusura totale ha conseguenze catastrofiche per la vita delle imprese. E’ azzerato il mercato internazionale del turismo. Si azzera anche quello locale dei consumi, ad eccezione di Amazon e dei grandi gruppi on-line. Chi può resistere!  Come potrà essere possibile la progettualità per la ripresa e la crescita dei territori?  E’ necessario lavorare da subito per creare le condizioni di uscita dalla zona rossa. Si tratta di definire e applicare misure precise per gli spostamenti, l’accesso, la sosta delle persone nelle piazze, nelle strade, nelle attività e quanto altro necessario per combattere il covid. Non bastano i pur necessari e consistenti ristori. E’ indispensabile una soluzione anche per non lasciare le imprese in balia dell’incertezza e dello sconforto.