Il Presidente della Regione Giani ha annunciato che da lunedì la Toscana passerà in zona gialla. Una rassicurazione sicuramente data dal Governo che riteniamo confermatà ufficialmente.
Come Confesercenti Pistoia esprimiamo rammarico e preoccupazione per alcune misure contenenti nel nuovo “Decreto Riaperture”; le nostre imprese sono chiamate, ormai, da troppo tempo a restrizioni e limitazioni; e adesso è davvero arrivato il momento di un concreto e reale cambio di passo.
Tutti noi crediamo che sia fondamentale tutelare e salvaguardare l’aspetto sanitario, rispettando le regole e misure previste; ma questa situazione è diventata davvero insostenibile.
Per il settore dei pubblici esercizi si tratta di un provvedimento parziale e contraddittorio; che genera non solo concorrenza fra la stessa tipologia di attività ma addirittura è più restrittivo rispetto al precedente “giallo” come per la consumazione al banco nei bar ed il divieto del pranzo al chiuso. Su questo Confesercenti sta pressando il Governo per risolvere le contraddizioni ed i dieviti.
Anche il coprifuoco alle 22.00 è assurdo perché non era un problema portarlo alle 23.00. Il problema non è l’orario ma il rispetto delle regole che le nostre attività sono pronte a rispettare. Noi siamo per lavorare applicando le regole e i protocolli di sicurezza approvati.
Si alle norme sul distanziamento e più in generale a non disincentivare la Toscana e l’Italia come meta turistica.
Altrettanto ravvisiamo con rammarico la “dimenticanza” di alcuni comparti quali, ad esempio, la riapertura dei negozi il fine settimana all’interno dei centri commerciali, il posticipo delle riaperture delle fiere, il wedding, tutta la filiera legata al mondo del turismo e della ristorazione e tutte le attività non comprese.
La nostra Associazione si batterà per far cambiare la posizione del Governo e ottenere con certezza la data di apertura per le attività escluse.
Le imprese hanno bisogno assoluto di programmazione e di iniziare a vivere. E’ fondamentale restituire la fiducia nel futuro, nella ripartenza del turismo, nella ripresa dei consumi, nella funzione dei negozi e dei mercati e fiere, per la vita delle città e dei paesi.