Conferenza Stampa su “Il Futuro dei Centri Commerciali Naturali di Pistoia e Montecatini Terme” – Le parole del nostro direttore Riccardo Bruzzani

Conferenza Stampa su “Il Futuro dei Centri Commerciali Naturali di Pistoia e Montecatini Terme” – Le parole del nostro direttore Riccardo Bruzzani

I Consorzi dei CCN di Pistoia e Montecatini hanno compito 15 anni, sono stati utili e lo saranno nel futuro. Oggi il mondo è cambiato. E’ normale pensare ad una loro evoluzione innovativa. E’ però coraggioso e difficile farla nel commercio di vicinato.

Coniugare valori della tradizione e realtà digitale è un’impresa ardua di per sé e ancora di più perché non deve essere banale, come ci ha detto giustamente Marras. Bisogna provarci proprio perché è difficile. Pistoia centro storico; Montecatini città turistica e commerciale. Due realtà diverse.

Ci vogliamo mettere la faccia perché è nostro dovere costruire una strada nuova per la loro vita. Non abbiamo alternative. E’ un obiettivo economico, sociale, culturale, politico. Quando la classe media si riduce e s’impoverisce la democrazia corre seri pericoli. L’asticella è alta. Difendere valori conquistando uno spazio di competitività nel mercato.

Il punto di forza è mettere in evidenza le peculiarità del commercio di vicinato, inserite in un sistema di attività turistiche, culturali e di vita sociale. Vendere merce e servizi dando concretamente il valore aggiunto rispetto ai grandi gruppi on-line e costruire, a questo fine, l’innovazione digitale. Bisogna crederci. Sono tante le imprese ed ognuna diversa.

Come esaltare la forza del numero e mantenere la singola caratteristica. Come collegare offerta commerciale e offerte turistiche e culturali. Insomma come fare rete di sistema. In primo luogo, c’è bisogno di elevare la conoscenza e la cultura dell’innovazione con la formazione, quale condizione per dare valore aggiunto. Uno dei temi di fondo per la crescita è costruire una formazione professionale connessa ai bisogni delle imprese, comprese quelle dei servizi.

La pandemia ci obbliga a chiedere indennizzi adeguati per vivere. Alla fine della peste non vogliamo sussidi, ma politiche per creare posti di lavoro e di “buona occupazione”. E’ quindi indispensabile la costruzione della rete digitale. Le associazioni nostre hanno iniziato ad attrezzarsi con competenze e strumenti.

Non possiamo però farcela da soli. Dobbiamo lavorare insieme alle Istituzioni (Comuni e Regione). Dotarsi di un programma di lavoro condiviso realizzabile per step, proprio perché dobbiamo misurare i risultati del processo di costruzione. Una domanda legittima è: ne vale la pena?

L’alternativa è farci trascinare dai cambiamenti senza tentare di governarli per mantenere una forma di distribuzione pluralista nella modernità. Rinunciamo così a costruire un modello, facendoci imporre quello dei grandi gruppi che nessuno pensa di farli scomparire.

Riteniamo che sia sbagliato rinunciare a vivere lasciando tutto il campo da gioco alle multinazionali. Ma allora dobbiamo sapere che è inutile predicare l’importanza del commercio di vicinato restando inerti. E’ soltanto invocare un miracolo impossibile che forse potrà diventare a breve una nostalgia.

Noi come Associazione di Categoria, non è questo fatto scontato e generalizzato, ce la metteremo tutta. Siamo fiduciosi che Marras, l’Assessore regionale, ed i Sindaci saranno disponibili per costruire insieme politiche e azioni innovative.