MERCATI E CORONAVIRUS, NEL TERRITORIO FLESSIONE DEI RICAVI DEL 35%

L’Anva: “Eppure si tratta dei luoghi più sicuri dove fare acquisti”

Una flessione nei ricavi degli operatori su aree pubbliche del nostro territorio che nell’ultima settimana va dal 30 al 35 per cento. E’ quanto rileva l’Anva Confesercenti dopo la diffusione del Coronavirus.

“Una situazione, questa – commenta il presidente regionale di Anva, Maurizio Innocenti – che non ha fatto altro che dare un colpo tremendo a una situazione complessiva già piuttosto precaria per le aziende. L’epidemia si inserisce infatti in un periodo già di per sé molto critico per il settore distributivo generale, in particolare per le imprese operanti su piccole superfici: negli ultimi 4 anni queste hanno fatto registrare solo variazioni negative pari, in volume d’affari, al 3,5%. Un numero rilevato a livello nazionale, che trova riscontro anche a livello locale”.

In Italia, tra il 2018 e il 2019 si è registrato un saldo negativo pari a 18mila imprese del commercio, 50 mila esercizi in meno se confrontiamo i dati con quelli del 2011. E le statistiche riguardanti le attività commerciali su area pubblica sono ancor più negative, basti pensare che negli ultimi dieci anni sono sparite oltre 14 mila attività.

A questi dati già di per sé negativi, si aggiunge ora un’ulteriore crisi legata, come detto, al “fenomeno” coronavirus. “Anche nei mercati della provincia di Pistoia – dice Innocenti – è tangibile la flessione economica con diminuzione dei ricavi nell’ultima settimana pari al 30-35% rispetto alla settimana precedente”

Nonostante ciò, Anva Confesercenti sottolinea come ancor di più in questo periodo così delicato, i mercati e le fiere continuano a rappresentare oltre che un valore aggiunto per il territorio, una sicurezza per gli utenti. “Nei mercati, essendo luoghi all’aperto – dice Innocenti – ci sono minori possibilità di contagio. E’ fondamentale un equilibrio tra l’applicazione rigorosa da parte delle autorità competenti delle misure sanitarie e al tempo stesso la necessità di non creare psicosi e allarmismo. Fortunatamente in provincia di Pistoia non è in atto alcuna emergenza e non vi sono – come purtroppo successo altrove – amministratori e rappresentanti di associazioni che suggeriscono l’annullamento di mercati e fiere per contenere il diffondersi del virus”.

L’isterismo deve insomma ridimensionarsi, la razionalità deve tornare a prevalere. “I mercati – prosegue il presidente Anva – sono un luogo sicuro e chi sostiene il contrario dovrebbe spiegare perché allora nessuno ha mai proposto la chiusura dei centri commerciali. Si vorrebbero usare due pesi e due misure con decisioni immotivate che, come sempre, vanno a penalizzare i più deboli”.

In definitiva, in circostanze difficili come quella che stiamo vivendo, le imprese commerciali su area pubblica confermano la loro importanza quali servizi commerciali primari. Anva Confesercenti continuerà a battersi per la loro difesa e contro i provvedimenti che, senza giustificato motivo, dovessero andare a penalizzare il regolare svolgimento di mercati e fiere finendo per colpire una realtà come quella delle imprese commerciali su area pubblica essenziale e determinante per le nostre città.