Bene le modifiche al codice del commercio, importanti novità su sagre e hobbisti

Con l’approvazione da parte del Consiglio regionale della Proposta di legge 457, si modificano significativamente alcuni aspetti del codice del commercio nella direzione più volte auspicata dalla nostra associazione. In particolare su argomenti come sagre, mercatini, formazione e sistema sanzionatorio.

In data 29 Luglio 2020 è stata pubblicata sul bollettino regionale una ulteriore modifica alla L.R. 62/18 che sancisce come la durata della somministrazione temporanea o delle sagre non può superare i due fine settimana consecutivi (L.R. 68/20 art. 10 comma 1) per una durata massima di 10 giorni. Per definirsi sagra occorre una tipologia di prodotto alimentare tipico locale e che la somministrazione non costituisca la ragione esclusiva dell’evento. E’ importante porre l’accento su questo tema in quanto, le modifiche appostate, vanno incontro ad un’esigenza più volte sottolineata da Confesercenti, ovvero quella di porre mettere un argine a tante manifestazioni che, mascherandosi da sagra, svolgevano di fatto normale somministrazione con una concorrenza sleale nei confronti delle attività a posto fisso.

Secondo Maurizio Innocenti, Presidente Regionale di ANVA Confesercenti “un’altra battaglia che da tempo portavamo avanti, ha avuto finalmente giusto riconoscimento”. Si è finalmente intervenuti nei confronti dei cosiddetti “mercatini degli hobbisti”. Un fenomeno che ha raggiunto dimensione non più riferibili ad eventi straordinari. In tantissimi casi questi mercatini sono divenuti una vera e propria attività di impresa mascherata: nessun obbligo di rispettare i vincoli come devono invece rispettare tutti gli operatori su area pubblica. Era una fattispecie non contemplata, adesso si definisce ‘hobbista‘ come colui che commercia i prodotti della sua creatività e non è un commerciante tout court” e poi “si disciplinano le modalità di questi mercatini, le regole di ingaggio con i comuni, il tesserino di riconoscimento e la frequenza”. Infine, le merci da loro prodotte devono essere di modico valore, dal prezzo unitario di massimo 100 euro per un valore totale della merce di massimo mille euro. L’invito che adesso indirizziamo a tutte le Amministrazione Comunale è quello di vigilare sulla corretta applicazione di tali normative.

Infine, secondo Maurizio Innocenti, è da accogliere favorevolmente quanto disciplinato sulla formazione professionale “Dopo molti anni si torna a parlare non solo di quella obbligatoria, ma anche di quella legata ad aggiornamenti continui delle imprese, azione ancor più importante in questa fase in cui molte aziende necessiteranno di un riposizionamento sul mercato”